POTENZA – Il “capitano” ha parlato chiaro: “Chi sbaglia, paga”.
Le parole di Salvini sono state usate come una mannaia dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha fatto subito dimettere anche il suo più fedele collaboratore da vicepresidente-assessore-consigliere regionale. Qui, a Potenza, le furbette del Comune restano alla guida dei loro assessorati.
E forse, ma lo diciamo in forma dubitativa, continuano a ricevere la terza tranche del bonus di 1.000 euro per il mese di maggio, in quanto l’erogazione del contributo avviene in automatico per chi ha percepito le 600 euro di marzo e di aprile. Nessun accenno alle dimissioni volontarie delle due assessore Patrizia Guma della Lega e Marika Padula di Idea. Il gruppo di Idea per la verità ha chiesto la testa della Padula in maniera ufficiale, mentre la Lega si è chiusa in un silenzio imbarazzante, anche perché deve risolvere il problema complicato dei fratelli Cicala di Viggiano, dove la dimensione della situazione che si è determinata per i contributi pubblici ricevuti sta assumendo contorni preoccupanti.
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