Potenza, gli studenti dell’istituto Domenico Savio piantano l’albero della pace

POTENZA – Considerato sin dall’antichità elemento naturale di forza e purificazione, l’albero di ulivo simboleggia, di certo, l’eternità. Pianta longeva e tenace, resistente alle più avverse condizioni climatiche, capace di sopravvivere persino agli incendi, in grado, se tagliato, di rigenerarsi e buttare nuove gemme, corredato da foglie dal duplice colore verde-argento, esso, offrendo protezione, quiete, senso di pace, spiritualità, invita alla pazienza, alla tolleranza, al perdono. Un’autentica magnificenza che promette benessere e prosperità.

E, giusto un olivo – con grande generosità donato da Lucania Garden, nella persona del Sig. Daniele Di Ioia, genitore di un’alunna della Secondaria – è stato piantumato sabato 2 aprile, alle ore 12, sul terreno adiacente l’ingresso dell’I.C. “D.Savio” del Capoluogo. Ospiti illustri presenti all’evento: Don Emidio Laterza, Parroco della Chiesa “S. Giovanni Bosco”, il Dott. Antonio Vigilante, Vice-Sindaco di Potenza, l’Ing. Giuseppe Spera, Direttore dell’Ospedale “S.Carlo”, il Maresciallo Bartolomeo Santoro, Membro Direttivo Provinciale Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, il Maestro Rocco Galasso, Presidente Federazione Potenza-Matera dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, tutti calorosamente accolti dalla Dirigente Dott.ssa Diana Camardo, dalle docenti Luciana Buchicchio, Referente dell’attività, Vittoria Buscicchio, Maria Dapoto, Elisabetta Caliò, nonché da una festosa rappresentanza di alunni e genitori. Unanime ed intenso il messaggio rivolto, strettamente correlato al conflitto bellico che sta attualmente scuotendo le coscienze di tutta la società civile. Sebbene tante volte negata, la pace rappresenta, senza alcun dubbio, il bene pù grande al quale l’umanità possa aspirare, il tramite per godere di libertà, giustizia, democrazia. Essa non è e non deve rappresentare un’utopia. La pace giusta è possibile, se ci appelliamo al rispetto per la vita umana, se aneliamo ad una società che metta al centro le persone e non gli interessi di pochi, se ci impegniamo a sostituire il dialogo alle barriere, se educhiamo noi stessi e gli altri a non rimanere indifferenti alla prevaricazione e all’ostilità, opponendo azioni di cooperazione e compartecipazione. La guerra, al contrario, formalmente ripudiata dalla nostra Costituzione, con il suo strascico di lutti e distruzioni, è sempre negazione di verità, è il male contro il bene, è “un certo profitto che calpesta dignità e speranza”. L’evento si è concluso con l’intervento degli alunni e il toccante momento della piantumazione, accoratamente benedetta da Don Emidio.