POTENZA – Il miracolo di San Gerardo si è ripetuto. La pioggia, caduta copiosa nel primo pomeriggio di ieri, ha lasciato spazio al sole salvando la Storica Parata dei Turchi. Proprio come l’anno scorso, quando fulmini e saette caddero solo attorno al capoluogo salvaguardando la festa più attesa dai potentini. Un sospiro di sollievo per gli oltre mille i figuranti che, distribuiti nei tre quadri storici, hanno sfilato per le vie della città. Lungo il tradizionale percorso – viale Marconi, viale Dante, via Vaccaro, corso Umberto I, via Pretoria, piazza Mario Pagano, piazza Matteotti e largo Duomo – ali di folla hanno assistito al passaggio di dame, cavalieri, odalische e spadaccini accompagnati dal suono dei tamburi.
Un corteo, dove storia e leggenda si fondono, chiuso dal “Tempietto di San Gerardo” portato a spalla dai dai Portatori mente il San Gerardo bambino benedice gli spettatori rievocando l’episodio miracoloso in cui furono invocati degli angeli guerrieri che scesero dal cielo scacciando le armate turche. Imponente la macchina organizzativa per assicurare lo svolgimento dell’evento in massima sicurezza. Impegnati, lungo tutto il percorso, 28 addetti al controllo, 100 volontari di protezione civile, 60 sanitari, 3 medici, 3 auto-mediche e 4 ambulanze. Una lunga Parata prima dello spettacolare momento dell’accensione della Iaccara, quest’anno affidata per la prima volta da una donna, Fabrizia Pace. Il corteo ha raggiunto poi il sagrato della Cattedrale, per ricevere la benedizione del neovescovo Davide Carbonaro. Fede e tradizione si sono così rinnovate nel nome del santo patrono che oggi sarà celebrato in tutte le chiese. Il 30 maggio a Potenza, nel giorno della traslazione delle reliquie di San Gerardo La Porta, è il giorno della festa patronale. I festeggiamenti civili lasceranno spazio a quelli religiosi dopo i tre giorni di iniziative animate in piazza Mario Pagano dai Portatori del Santo tra concerti, goliardia e cibi della tradizione.Tre giorni intensi conclusi con il Pranzo in Largo Pignatari bagnato dal vino e dalla pioggia che ha interrotto il conviviale momento ma non rovinato l’appuntamento che si è rinnovato tra allegria, canti e balli nel nome del santo patrono.