POTENZA – La città di Potenza ha dedicato una giornata alla memoria di Elisa Claps, la sedicenne potentina uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre del 1993 e i cui resti sono rimasti nascosti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità fino al 17 marzo del 2010. A quasi 31 anni di distanza da un delitto che ancora oggi scuote le coscienze e interroga un’intera comunità sulle tante verità rimaste nell’ombra, il larghetto antistante la chiesa prende il nome di Elisa, per custodirne la memoria ma anche per restituirle quella dignità che le è stata barbaramente strappata. Una giornata ricca di emozioni e significati iniziata dal parco urbano di Macchia Romana, fino a ieri intitolato a Elisa Claps e ora ribattezzato “Parco del Fiore Bianco”.





La mattinata è proseguita con un partecipato corteo da via Mazzini, dove Elisa viveva, fino alla chiesa della Santissima Trinità, la cui riapertura al culto, lo scorso 24 agosto, ha provocato polemiche e contrapposizioni nella comunità potentina. Ma per mamma Filomena l’intitolazione del largo Elisa Claps serve anche e soprattutto a questo, a compiere quel passo di riconciliazione per un’intera città. All’iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale di Potenza e dal Presidio Libera Potenza, anche diversi esponenti dell’associazione Penelope, fondata in Basilicata da Gildo Claps dieci anni dopo la scomparsa di Elisa, impegnata ogni giorno nella ricerca delle persone scomparse e nel sostegno alle loro famiglie.