Potenza, l’affaire Acta tra mire politiche e trame bipartisan

POTENZA – C’è chi parla di “sceneggiata”, chi di “sabotatori” e chi di maggioranza spaccata e di opposizione troppo silente.

Ma anche di un fronte sempre più largo e trasversale per la riconferma di Roberto Spera. Con gli immancabili scontenti, primo tra tutti Forza Italia che quella casella l’ha già intestata.

Sono giorni caldi a Potenza sul fronte amministrativo e non solo per le frizioni dentro Fratelli d’Italia. La partita dell’Acta, la società partecipata interamente dal Comune che si occupa prevalentemente di rifiuti ed in cui oltre l’80% del fatturato deriva dallo svolgimento dei compiti affidati dall’Ente, rappresenta il primo vero snodo della nuova Amministrazione guidata da Guarente. Da tempo, la guida della governance della spa con unico socio, è entrata nella spartizione dei partiti di maggioranza che guidano la città. Secondo questo schema, anche in ragione di un assessorato in meno concesso a Forza Italia, è appannaggio del partito di Berlusconi che a differenza di Idea e Fratelli d’Italia – ad esempio – esprime in giunta solo l’assessore Fernando Picerno.

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di Celestino Benedetto