Presunti appalti pilotati a Matera, il Riesame conferma i domiciliari per tre indagati

MATERA – Il tribunale del Riesame di Potenza ha confermato gli arresti domiciliari per l’ex dirigente dell’Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera, Francesco Paolo Gravina, il dirigente della Provincia di Matera, Domenico Pietrocola e l’ingegnere materano, Tommaso Di Bari, raggiunti dalla misura cautelare lo scorso 20 luglio nell’ambito dell’operazione denominata “Allattamento” riguardante presunti appalti truccati per 20 milioni di euro: le indagini condotte dalla Guardia di Finanza sono state coordinate dalla procura della città dei Sassi che si era vista riconoscere dal gip soltanto in parte le richieste di misure cautelari.

In tutto sono 90 le persone iscritte nel registro degli indagati, tra i quali figurano ex consiglieri comunali e dipendenti dell’Ufficio Opere Pubbliche. Il tribunale della libertà del capoluogo di regione (la decisione è arrivata nella serata di venerdì), pur rigettando i ricorsi delle difese in relazione alle misure cautelari, ha comunque ritenuto non sufficiente il quadro probatorio per alcune ipotesi di reato inizialmente contestate agli indagati. Secondo l’accusa l’ingegnere Di Bari sarebbe stato al centro delle “plurime anomalie delle procedure attuate nell’affidamento di incarichi e nella predisposizione di una serie di atti propedeutici alle successive gare di appalto di rilevanti opere pubbliche”. Al centro delle indagini i lavori per la nuova tangenziale ovest, la riqualificazione di Piazza della Visitazione con annesso parcheggio interrato, la costruzione della nuova scuola Torraca, la realizzazione della casa della tecnologia ed ulteriori interventi pubblici quali la riqualificazione della edilizia scolastica di competenza comunale ed il nuovo Teatro Duni. L’operazione è stata denominata “Allattamento”, in riferimento “all’’allattamento’ di una serie di esponenti politici in carica nel Comune di Matera al fine di comprare il loro consenso, in Consiglio comunale ed in Commissione, affinché – fossero approvate le progettualità, mediante l’affidamento o la promessa di incarichi pubblici a soggetti segnalati dai consiglieri stessi”.