POTENZA – C’è anche l’ex Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole, tra le 52 persone iscritte nel registro degli indagati da parte della procura di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi pilotati all’Università Mediterranea riguardanti soprattutto ricercatori e dottorandi. Inchiesta che ha portato all’interdizione per dieci mesi dell’attuale Rettore, Santo Marcello Zimbone, e alla sospensione per un anno del suo predecessore, il pro-rettore vicario Pasquale Catanoso. Ed è proprio quest’ultimo che figura nel capo di imputazione per concorso in corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio insieme ad Aurelia Sole e alla figlia di quest’ultima, Ida Giulia Presta che, secondo l’accusa, sarebbe stata favorita nell’ambito delle selezioni per il Dottorato di Ricerca in “Architettura e Territorio”, bandito nel 2018 dall’ateneo reggino con otto posti, di cui i primi sei con borsa di studio.

Le altre persone coinvolte in questa vicenda sono Gianfranco Neri, Ottavio Amaro, Alberto De Capua, Marina Tornatora, Gaetano Ginex, Michele Trimarchi e Francesca Sabatini. Gli investigatori ritengono che Catanoso (in qualità di Rettore), Amaro (in qualità di direttore generale), Neri (in qualità di direttore del d’ArTe, Dipartimento di Architettura, De Capua, Tornatora e Ginex (nelle rispettive qualità di membri della commissione esaminatrice, abbiano fatto conseguire ai candidati “indebiti e ingiusti vantaggi patrimoniali, legati alla remunerazione ed alla progressione di carriera discendenti dall’ammissione al corso di Dottorato di Ricerca in “Architettura e Territorio”. Secondo la procura di Reggio Calabria l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, selezionò i vincitori in base a una scelta preventiva «ed in essenza di una reale comparazione». Sarebbe il caso di Francesca Sabatini, «candidata segnala da Michele Trimarchi, componente della commissione esaminatrice nonché professore ordinario di Scienza della Finanza presso l’Università degli Studi di Catanzaro e direttore del Centro di Ricerca in Economia e Management dei Servizi, collocatasi al secondo posto della graduatoria di merito del dottorato, con borsa di studio dell’Università di Catanzaro». Mentre Ida Giulia Presta, figlia dell’allora Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, si collocò all’ottavo posto «nella graduatoria generale di merito con borsa di studio dell’Ateneo», considerato che sarebbe stata «segnalata da Catanoso» Per la procura di Reggio Calabria, «nel caso della candidata Presta» l’utilità sarebbe consistita «nel mantenimento di stretti legami con gli altri Atenei, tra cui quello della Basilicata, funzionali all’ottenimento di vantaggi ed opportunità, anche lecite, in particolari della possibilità di formare una dottoranda dell’Università di Reggio segnalata da Catanoso presso i dipartimenti dell’Ateneo lucano». Fatti che risalgono tutti al 2018 e sui quali ora si attendono gli sviluppi dell’inchiesta culminata nei giorni scorsi con l’emissione dei primi provvedimenti interdittivi.