“Pronti a sfidare questa destra egoista, supinamente ripiegata sul sì all’Autonomia differenziata”. Chiorazzo parla ai lucani

POTENZA – La strada è tracciata. Davanti a una sala gremita di cittadini, sindaci, amministratori, esponenti politici (tra cui molti 5 stelle) e sindacali, Angelo Chiorazzo ha lanciato ufficialmente la sua sfida al centrodestra in vista delle prossime elezioni regionali, con l’obiettivo di “costruire una Basilicata in cui ogni cittadino si senta rappresentato, ascoltato e sostenuto”. Dal Park Hotel di Potenza, emozionato ed emozionando, si è rivolto per la prima volta ai lucani, prospettando anche soluzioni alle numerose emergenze: disoccupazione, spopolamento e liste d’attesa.

Ma gli spunti su cui sviluppare il programma elettorale, per voltare pagina, sono molteplici. Un percorso avviato dal basso, che ora necessita di essere accompagnato dal contributo di tutti, cittadini e forze politiche che hanno a cuore la Basilicata e credono in una regione diversa. “Un primo traguardo è stato già raggiunto – ha affermato con un pizzico di orgoglio – da chi con me ha intrapreso questo cammino. E’ il fermento di queste settimane che mi auguro possa ancora entusiasmare i lucani. Già in questo sentiamo di aver dato un contributo alla politica, riaprendo la competizione elettorale e la via verso la vittoria”. Chiorazzo ha anche annunciato le dimissioni da Auxilium e chiarito che i suoi unici interessi sono la Basilicata e il bene comune.

IL DISCORSO DI ANGELO CHIORAZZO AI LUCANI AL PARK HOTEL: “PRONTI A SFIDARE LA DESTRA”

LA SFIDA AL CENTRODESTRA

“Ogni passo che compiamo insieme è un passo avanti verso un futuro in cui ogni cittadino può godere dei frutti di una Basilicata prospera e unita. Una Basilicata che torni ad essere protagonista in Italia e in Europa! Per questo abbiamo il dovere di mandar via il peggior governo che la Basilicata abbia mai avuto”.

Parole, quelle pronunciate dal fondatore di Auxilium, con forte determinazione per compattare un fronte, quello opposto al centrodestra. Quello, cioè, del sì alla proposta di legge sull’Autonomia Differenziata.

Siamo pronti a sfidare questa destra egoista, che vuole dividere l’Italia e amplificare le differenze, inflessibile con gli ultimi e accondiscendente con i forti. E’ incredibile che il governo di questa regione abbia supinamente accolto il progetto di regionalismo differenziato e abbia finanche impedito che la massima assise territoriale si esprimesse democraticamente. Noi vogliamo difendere il valore dell’unità nazionale e dell’uguaglianza di tutti i cittadini ovunque risiedano e per questo siamo pronti a lavorare per l’esclusivo benessere dei lucani. Quelli che sono qui e quelli che devono tornare”.

NOMINE SANITA’ E LUCANI IGNORATI

Trasparenza, efficienza e giustizia sociale le tre direttrici su cui improntare l’azione amministrativa.

“Ma come si può coltivare – è l’interrogativo posto da Chiorazzo – l’ambizione del ritorno in una regione che negli ultimi 5 anni, solo nel comparto della sanità ha nominato fiduciariamente e poi sostituito anticipatamente trenta alti dirigenti abbastanza improvvisati? Nessuno lucano. Eppure – ha ricordato – è lucano l’Ad della Ferrari, è lucano il numero uno di Mps, è lucano uno dei massimi vertici di Banca Intesa, per fare qualche esempio. E invece il centrodestra ha mortificato professionalità e competenze lucane”.

PETROLIO E SCORIE

Per vivere, amare e rianimare la Basilicata e progettare lo sviluppo, centrale deve essere la tutela dell’ambiente, “valore non negoziabile”. “C’è qualche passaggio che voglio dire chiaramente da subito: Sul petrolio abbiamo già dato. I programmi avviati vanno conclusi ma non si chieda altro. E lo stesso vale anche sull’eolico e su quelle rinnovabili impattanti sul territorio. Ancor più saremo fermi a preservare la nostra terra da ogni rischio legato a nucleare e scorie con cui anche questa volta il centrodestra è tornato alla carica. Siamo figli di quella Basilicata che 20 anni fa seppe imporsi e siamo, se possibile, ancor più determinati. Lo ribadisco con tutta la forza possibile, ci opporremo con ogni energia che abbiamo, all’ipotesi scellerata di trasformare la nostra terra nel cimitero delle scorie nucleari d’Italia”.

BONUS E SOCIETA’ PARTECIPATE

Anche la politica dei “bonus” non sembra convincere affatto il candidato governatore. Specie, se ci sono madri e padri di famiglia che sono costretti a rincorrere la Regione per avere lo stipendio. “Non c’è dubbio che i vantaggi vadano distribuiti sui cittadini lucani – ha puntualizzato Chiorazzo – che sopportano il peso di queste estrazioni anche con vantaggi immediati, tenendo in maggior conto chi ha più bisogno. Anche qualche centinaio di euro di gas e qualche decina di euro di acqua sono un segnale, ma non devono essere il piatto di lenticchie su cui svendere ambiente e diritto allo sviluppo. Non avere uno stipendio ma pagare 20 euro meno di acqua non è un gran risultato. Le risorse non possono essere disperse e spese male. Siamo la regione più ricca d’Italia, forse d’Europa, grazie ad acqua e petrolio, due risorse naturali – ha aggiunto – che abbondano nel nostro territorio. Abbiamo consegnato la gestione della risorsa idrica nelle nostre dighe ad una società partecipata nella quale la regione Basilicata non conterà nulla e nulla ha eccepito”.

LA REGIONE DELLE LISTE D’ATTESA

L’accesso negato alle cure è un altro passo indietro enorme compiuto negli ultimi cinque anni. “Ogni cittadino della Basilicata ha il diritto fondamentale a ricevere cure di alta qualità senza dover attraversare il Paese. Troppo spesso abbiamo sentito dire: ‘Vatti a curare fuori perché le cure di alto livello sono disponibili solo a Roma e Milano’. E’ inaccettabile! Rivendichiamo il diritto a una sanità accessibile e di alta qualità direttamente qui, in Basilicata. Vogliamo trasformare il nostro sistema sanitario in un punto di riferimento, dove le cure di eccellenza siano accessibili a tutti, senza la necessità di viaggi della speranza.

Per farlo, bisogna investire in tecnologie sanitarie all’avanguardia e nella formazione continua del personale medico e infermieristico che non può e non deve essere mai precario. E per quei settori di altissima specialità, qui assenti che bisogna creare partnership strategiche con centri di eccellenza nazionali e internazionali, portando la qualità delle cure direttamente nelle nostre strutture sanitarie pubbliche. L’imperativo sarà la prevenzione e la medicina personalizzata. Dobbiamo garantire che ogni cittadino possa accedere a servizi preventivi e a una cura personalizzata basata sulle proprie esigenze e caratteristiche individuali. La salute deve essere trattata in modo complessivo, con l’obiettivo di prevenire le malattie e promuovere uno stile di vita sano. Il diritto alla cura è diritto alla vita. Bisogna potenziare i servizi di emergenza urgenza e le cure primarie riducendo i tempi di attesa; basta liste di attesa, abbiamo battuto ogni record negativo. Vogliamo che ogni cittadino si senta sicuro sapendo che, in caso di necessità, riceverà cure appropriate e tempestive nel proprio territorio. La salute non deve essere un lusso. La salute è un diritto universale”.

LAVORO E SVILUPPO

Rendere attrattive le aree industriali e puntare alla formazione sono invece le risposte più immediate alla crisi occupazionale che investe la Basilicata. “Il lavoro è dignità e libertà. Il lavoro se non è dignitoso – ha scandito – non è lavoro. E’ sostentamento, è realizzazione ed è quel contributo che si deve dare alla collettività per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Il lavoro non può essere precario. I diritti sono sempre pieni, mai a metà. Ho visto in prima persona le difficoltà che i lucani devono affrontare ogni giorno, la disoccupazione e la mancanza di opportunità. A partire da Stellantis: proprio qui in Basilicata la più grande crisi industriale del Mezzogiorno che non ha ricevuto la dovuta e tempestiva attenzione da questo governo regionale, sordo al grido d’allarme delle forze sindacali, lasciando soli lavoratrici e lavoratori, costretti ad abbandonare case e famiglie per raggiungere Pomigliano o la Francia, soli nella loro precarietà esistenziale.

Per questo motivo, sono convinto che sia importante promuovere opportunità di lavoro per tutti, soprattutto per chi si trova in difficoltà. È necessario investire nella formazione, per dare a tutti le competenze necessarie per trovare un lavoro. Dobbiamo creare un sistema economico che sia più giusto e che distribuisca le risorse in modo più equo. Creare le condizioni per attrarre nuovi investimenti, un ambiente favorevole alla crescita delle imprese locali e all’attrazione di nuovi gruppi favorendo la creazione di posti di lavoro in settori innovativi, per garantire un futuro occupazionale robusto e dinamico”.

IL FRONTE DA COMPATTARE

Inevitabile una battuta sulle relazioni da tessere per la definizione di un perimetro politico e la costruzione di una coalizione. “Per noi, per tutti noi, i problemi della gente sono la ragione dello stare insieme e dell’impegno civile. E su questo campo, cosciente del valore e dei limiti del mio essere un civico, sono pronto ad aprirmi ad ogni forma di confronto. Ve lo dico dal profondo del mio cuore, con grande umiltà non abbiate paura del confronto. Le primarie non sono né un tabù né un dogma. Pronto al confronto nell’interesse dei lucani”. Parole dette in chiusura e accompagnate da uno dei versi più famosi di Rocco Scotellaro: “Ma nei sentieri, non si torna indietro. Ma nei sentieri, non si torna indietro”.

Rivedi qui il discorso integrale di Angelo Chiorazzo ai lucani.

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