POTENZA – L’ingresso nel polo del Francioso qualche minuto prima delle 11. Ad accoglierlo per i saluti istituzionali il presidente della Regione Bardi, il sindaco di Potenza Guarente e quello della Provincia Giordano, insieme al rettore Ignazio Mancini ma anche tanti piccoli studenti delle scuole del capoluogo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella giunto in elicottero al campo scuola di Macchia Romana – accolto dal prefetto Michele Campanaro – ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione dell’Università degli studi della Basilicata, fondata 40 anni fa con la legge sul terremoto alla presenza dei ministri all’università Anna Maria Bernini e alle riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“Un ateneo assolve alla funzione di motore di crescita e di speranza per molti giovani – ha detto salutando gli studenti e il corpo accademico -. Un ringraziamento poi all’attivista per i diritti umani e digitali laureata all’Unibas, Pegah Moshir Pour. “Le sue parole – ha detto – sono un richiamo per i diritti umani e la libertà”.
Il discorso di Mattarella a Potenza per i 40 anni dell’Università
Nel suo discorso il capo dello Stato ha ricordato la tragedia di Cutro, il naufragio in cui hanno perso la vita almeno 70 persone: “Il cordoglio deve tradursi in scelte operative. Questa la risposta vera da dare”. E poi ancora il messaggio agli studenti. “L’ateneo è un luogo in cui si esercita democrazia. Il passaggio da 9 a 35 corsi di laurea, e i 18mila laureati degli ultimi 18 anni è un grandissimo contributo. Questa Università è motore di crescita e di speranza per molti giovani”. Nell’aula Quadrifoglio davanti ad autorità civili, religiose e militari – l’omaggio al primo rettore dell’Unibas, Cosimo Damiano Fonseca. All’ingresso nell’Ateneo il presidente ha ricevuto una felpa da una delegazione di studenti prima di firmare il registro d’onore e rivevere in dono il sigillo, la medaglia del quarantennale dell’Ateneo e una statuetta.
Il Capo dello Stato ha ricevuto anche un documento dei lavoratori reddito minimo e Tis, circa 1.800 nuclei familiari collocati in progetti di inserimento sociale-lavorativo che non vengono riconosciuti da parte delle pubbliche amministrazioni” mentre Cgil Cisl e Uil hanno consegnato nelle mani di Mattarella una lettera per esprimere preoccupazione sul progetto di autonomia differenziata facendo appello affinché si creino opportunità di nuova occupazione, soprattutto per i giovani, come volano di giustizia sociale e progresso.