Radioterapia, i dubbi sulla commissione di collaudo e sul saldo anticipato dell’acquisto

POTENZA – Le assicurazioni da parte dei medici sulla bontà delle prestazioni erogate non avrebbero alcuna incidenza sull’indagine giudiziaria relativa alla Radioterapia dell’ospedale “San Carlo” di Potenza. Appartengono ad una sfera diversa da quella tecnica. Si vuole conoscere se l’apparecchio esistente nel reparto è vecchio o nuovo, come prevedeva il capitolato di gara, e non sui risultati clinici che produce, che sicuramente non sono compromettenti per i pazienti. Anche se in caso di avaria i pazienti hanno sospeso il trattamento, senza essere indirizzati altrove, con evidenti potenziali ricadute sull’efficacia delle cure somministrate. La vicenda appare più inquietante di come la si vorrebbe presentare. Gli investigatori stanno cercando di comprendere molti dettagli che si sono susseguiti nel tempo. La gara viene aggiudicata al raggruppamento di imprese formato da Fora SpA di Parma, Ali di Catania e dal Niguarda di Milano. Quando, nel 2016, la radioterapia viene collaudata, il raggruppamento avrebbe perso dei pezzi, riducendosi alla sola Fora s.p.a. Avrebbero rinunciato Ali e soprattutto Niguarda di Milano che, forte della sua grande esperienza nel campo di livello internazionale, avrebbe garantito una governance di qualità all’impianto. Come mai questa rinuncia? Chi ha sostituito, come parte pubblica, la governance clinica che avrebbe garantito il Niguarda?

 

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