POTENZA – Un governatore che prova a difendere la Basilicata tra posizioni contradditorie.
Non supportato neanche da tutti i partiti della sua maggioranza e senza l’apporto dei parlamentari politicamente “vicini”. Con la pattuglia 5 Stelle che lo critica aspramente.
Insomma: tutt’altro che un fronte compatto. La fotografia di una regione che mette al primo posto gli interessi partitici ed elettorali (e le carriere politiche personali) in luogo della difesa della rappresentatività territoriale. E che mortifica e sminuisce – una volta di più – l’azione del presidente della Regione. Un generale senza truppe al seguito. E’ una sorta di Babele il referendum sul taglio dei parlamentari in programma il 20 e 21 settembre.
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di Celestino Benedetto