POTENZA- «E’ probabile che il Viminale si ritrovi con le mani legate sulla vicenda elezioni regionali di Basilicata». Sono i pareri raccolti dal segretario della Lega di Basilicata, Antonio Cappiello, in due interlocuzioni telefoniche di ieri. La prima con l’ex ministro Roberto Calderoli (attuale coordinatore delle segreterie nazionali della Lega), la seconda con Alessandro Panza, responsabile organizzativo dei territori della Lega nazionale. «Li ho sentiti subito dopo avere appreso la notizia della pubblicazione del decreto- ha evidenziato alla Nuova Cappiello -, ma entrambi mi hanno esposto l’impossibilità per il ministro Salvini di procedere con un atto ministeriale che possa annullare quello della Regione. E’ chiaro che al ministero stanno studiando il dossier». Questo perché, secondo la valutazione dei due esponenti della Lega nazionale, il ministero si troverebbe di fronte l’ostacolo rappresentato dallo statuto regionale che nello specifico prevede il termine dei 60 giorni trascorsi i quali, non sarebbe possibile per il Viminale neanche avviare il procedimento del commissariamento. «Hanno fatto in modo che il ritardo maturato con l’approvazione della legge elettorale, io la definirei una legge truffa- ha proseguito Cappiello- allungasse la tempistica di indizione delle urne. È stato un calcolo pieno di furbizia, sono stati bravi a calcolare i tempi per evitate un commissariamento. Si voterà il 26 di maggio».
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di Mara Risola