POTENZA- L’attesa adesso è per un pronunciamento del Viminale in ordine al “dossier ” Basilicata. Una posizione che il governo centrale potrebbe inviare presto in risposta alla lettera di accompagnamento al decreto di indizione delle urne, inviata a Matteo Salvini dalla presidente facente funzioni Flavia Franconi. Secondo fonti della Lega, l’ufficio di gabinetto del vicepremier starebbe infatti analizzando il “caso“ Basilicata. Dal punto di vista giuridico la questione non è di facile risoluzione considerate le numerose norme da valutare. La 111 sull’election day ma anche l’articolo 5 della 165 del 2001 che trova applicazione nell’articolo 1, comma 501 della legge di stabilità del 2005 (norma che imporrebbe una tempistica circoscritta per la prorogatio di una legislatura in un termine temporale che non superi i 60 giorni). In aggiunta a tutto ciò, secondo alcune fonti, vi sarebbe anche la possibilità che il governo possa considerare la possibilità di fare appello alla costituzione, nello specifico all’articolo 120 comma 2, ovvero i poteri sostitutivi del governo («il governo può sostituirsi a organi delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali») e al 126 («con decreto motivato del presidente della repubblica sono disposti lo scioglimento del consiglio regionale e la rimozione del presidente della giunta che abbiano compiuto atti contrari alla costituzione o gravi violazioni di legge. Il decreto è adottato sentita una commissione di deputati e senatori costituita, per le questioni regionali, nei modi stabiliti con legge della Repubblica»). Una opzione che potrebbe avere come esito il commissariamento dell’ente di via Verrastro. Ma per ora il ministro Salvini non si è ancora espresso e sta valutando tanto la lettera della Franconi quanto il pressing dei 5 stelle, in particolare dell’onorevole Mirella Liuzzi.
Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”
di Mara Risola