POTENZA – Seguire il “modello Emiliano” (Governatore della Puglia) che in vista delle elezioni regionali (in Puglia più lontane, previste nel 2020) si basa sul trasversalismo sinistracentro-destra-civismo puro. E’ l’idea che si sta accarezzando negli ambienti del centrosinistra lucano sempre in una fase che più che di stasi è fotografabile in autentiche sabbie mobili. Emiliano si conferma come politico a tutto campo e non si pone certo problemi di rottura nei confronti dei gruppi dirigenti nazionali e regionali del Pd che lo hanno scelto a presiedere la Regione Puglia. Sino a sfidare apertamente i suoi detrattori che nel Pd a Bari come a Roma non mancano: “Chi avrebbe le palle di cacciarmi dal Pd ?” – scrive l’ “eretico” Governatore sui social. Certo lui ha il tempo necessario per costruire il suo cartello elettorale e prepararsi adeguatamente ad affrontare i due colossi del voto, il centrodestra sempre più forte e il M5S che ha consensi elettorali in crescita. Il fattore tempo è invece quello che manca agli uomini del centrosinistra lucano, anche se la consapevolezza di non essere in grado, senza un’idea innovativa o peggio con il solito Pd e il solito cartello di alleati, di reggere l’urto elettorale con centrodestra e Cinquestelle è diventata radicata al punto da trasformarsi in certezza. Il “modello Emiliano” è in fondo molto simile al “metodo De Luca” da trasformare in proposta-progetto di civismo che verrebbe in soccorso del centrosinistra e, senza De Luca direttamente candidato Governatore, sarebbe “benedetto” dallo stesso Pittella e buona parte del Pd. Con una sostanziale differenza: Emiliano ci ha messo la faccia e va spedito come un treno sul percorso che si è dato procedendo ad imbarcare personaggi significativi della politica e del civismo pugliesi senza chiedere loro di rinnegare il passato. Da noi si procede molto lentamente e per tentativi.
Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”
di Arturo Giglio