POTENZA- Primarie che ormai sembrano archiviate e una candidatura, quella di Marcello Pittella, che non viene ufficializzata. E poi una serie di segnali, vedi anche il ballon d’essai riguardante una candidatura del lucano trapiantato a Torino Mauro Laus, che viaggiano tutti sottotraccia e che dicono che la partita non è ancora chiusa, tutt’altro. E che, anzi, c’è chi lavora e prova a ritessere la tela del centrosinistra lucano. Per ritrovare l’unità e per non presentarsi alle elezioni regionali del prossimo 24 marzo già sconfitti. Perché ognuno dei tre centrosinistra pronti a una corsa in solitaria – viene evidenziato – corre il serio rischio di andarsi a schiantare. E poi, soprattutto, ci sono i “conti della serva”. Quelli che più di qualcuno ha iniziato a fare. Dentro e fuori il Pd. Perché dietro la ricandidatura di Marcello Pittella – che ieri si è dimesso da presidente -, non c’è solo la voglia del governatore uscente di essere giudicato dai lucani e di riprendere il lavoro interrotto. Ma ci sono anche quanti, consiglieri regionali uscenti a corto di preferenze, credono che solo il suo traino e una dote dei suoi voti utilmente “traghettati” possa garantirne la rielezione in Consiglio.
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