POTENZA- Panico in Regione. Se qualcuno aveva qualche dubbio, ora sa che il nuovo presidente vuole davvero il cambiamento. Anche nella giungla della burocrazia. Da buon generale ha subito ordinato al dirigente generale della Presidenza, Vito Marsico, di avvisare tutti i dirigenti che non devono minimamente avventurarsi ad adottare provvedimenti di nomina, di proroghe, di assunzioni e di qualsiasi altro tipo diversi dalla ordinaria amministrazione. Le scelte le dovrà fare il prossimo Consiglio regionale. Nessun altro. E’ la fine di un andazzo che da sempre ha partorito decisioni tutt’altro che lecite o comunque criticabili sul piano morale. Negli ultimi giorni di gestione ci si affretta per portare a compimenti disegni di vario genere. Si fa una proroga a qualche amico di turno per un servizio che effettua da tempo ma è in scadenza; si allunga qualche incarico professionale; si procede alla definizione di fabbisogni di personale, si fa di tutto a ritmo frenetico per non lasciare ad altri la possibilità di riflettere e di operare le scelte. La burocrazia impazzisce in questo limbo di legislatura per realizzare disegni non sempre coerenti con l’urgenza e l’indifferibilità. Ora, però, il neo presidente Bardi ha subito lanciato avvertimenti, visto che gli ordini li dovrà impartire soltanto il prossimo mese quando la Corte d’Appello convaliderà la sua elezione dal punto di vista formale.
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