POTENZA – Più che parlare, ama agire. Alla sterile dialettica antepone la cultura del fare. Dalla concretezza delle azioni ricava i commenti, che pure servono in politica.Roberto Cifarelli, assessore regionale alle Attività Produttive, è personaggio mite, garbato, riflessivo, attento alle dinamiche della società e rispettoso delle idee altrui. Mai un momento o un’azione scomposta. Più che un materano, un lucano, sembra essere un signore inglese, anche nella sua semplice, ma invidiabile eleganza. Da quando dirige il Dipartimento più rognoso, poche volte ha diffuso il suo operato. Che non è stato modesto. Ha portato all’attivo interventi e provvedimenti di portata regionale, sempre con quello spirito di servizio alla quale è improntata da sempre la sua azione di politico-amministratore.
Legge elettorale finalmente approvata, che ne pensa, c’è da festeggiare?
“Ci eravamo impegnati in campagna elettorale, tra le tante cose, ad approvare il nuovo Statuto regionale, vecchio di quarant’anni, e la legge elettorale, dal momento che la Basilicata non ne ha mai avuta una. Abbiamo gli impegni di una stagione riformatrice, e consegniamo ai lucani una legge che prevede l’abolizione del listino, vale a dire che in Consiglio non siederanno più nominati, ma solo eletti, e che prevede la possibilità di rivedere in Consiglio le donne attraverso la possibilità di esprimere una seconda preferenza di genere diverso rispetto alla prima. Abbiamo mantenuto gli impegni contro chi invece voleva la conservazione. Ma d’altronde questa è stata una legislatura in cui i cambiamenti hanno, come normale, faticato a sconfiggere la conservazione. Ma siamo stati tenaci”.
L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”