POTENZA – Reggono solo in parte davanti alla Corte d’assise di Potenza le accuse nei confronti di Antonio Dimichino, 48 anni e sua moglie, Stefania Santoro (entrambi difesi dall’avvocato Leonardo Pace), 42 anni che ieri sono stati condannati rispettivamente a 14 e 22 mesi (con pena sospesa) per quanto accaduto lo scorso 26 novembre a Lagopesole, quando all’interno dello scantinato dell’abitazione dei due coniugi era stato ritrovato un uomo di 59 anni di cui i fratelli avevano denunciato la scomparsa. I due erano finiti a processo con rito immediato con le accuse di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali e circonvenzione d’incapace, ma sono stati condannati solo per quest’ultimo reato e assolti “perchè il fatto non sussiste” per gli altri due.
I giudici hanno accolto solo in minima parte le richieste dell’accusa, con il pubblico ministero Sarah Masecchia che al termine della sua requisitoria aveva invocato una pena a 4 anni e 2 mesi per Stefania Santoro e a tre anni per suo marito. I due coniugi non sono stati quindi ritenuti responsabili di aver trattenuto contro la sua volontà il 59enne e di averlo rinchiuso nello scantinato, come invece ipotizzato dalla procura, ma sono stati comunque condannati per aver in qualche modo approfittato del deficit psichico della vittima, impossessandosi di parte della sua pensione. L’ultima volta il 59enne era stato visto in compagnia di uno dei due imputati nei pressi dell’ufficio postale dove aveva ritirato poco meno di 1.200 euro. Dopo la denuncia di scomparsa fatta ai carabinieri erano scattate le ricerche che si erano concluse con il ritrovamento dell’uomo nello scantinato. I due coniugi avevano sempre sostenuto di non aver trattenuto il 59enne contro la sua volontà e che era stato lui a nascondersi in cantina per non farsi trovare. Dei 1.180 euro era stata recuperata solo una parte, ovvero 450 euro. Il 59enne (assistito dall’avvocato Tommaso Coviello) e i suoi due fratelli (assistiti dagli avvocati Riccio e Trivigno) erano parti civili: i due coniugi dovranno risarcire le spese legali da loro sostenute.