Ruvo del Monte, omicidio Lech: l’unico imputato punta il dito contro il connazionale

POTENZA – “E’ stato Adrian a spingere per le scale Cezary, io lo avevo appena conosciuto, non avevo nessun motivo per litigare con lui o ucciderlo”. Questo il senso del manoscritto con il quale Ardeleanu Vasilica-Sorin, il 40enne romeno accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi in relazione alla morte di Cenak Cezary Lech, il 39enne polacco ucciso la sera del 13 ottobre dello scorso anno a Ruvo del Monte, si è proclamato innocente davanti ai giudici della corte d’assise di Potenza. Il manoscritto è stato letto ieri mattina in aula da un’interprete ed equivale ad una sorta di dichiarazione spontanea resa in aula dall’unico imputato. L’uomo era finito in carcere dopo alcune settimane di indagini condotte dai carabinieri di Melfi. Inizialmente, invece, era stato fermato un altro romeno di 42 anni, con il quale la vittima era arrivato in Basilicata da Rovigo per affrontare un colloquio di lavoro.

 

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