Sanità, poltrone che scottano. Si fanno avanti solo in 11, nessuno degli indagati

POTENZA- In sedici hanno fatto la domanda per partecipare alla selezione pubblica per ottenere l’incarico di direttore generale delle aziende sanitarie lucane. Al colloquio si sono presentati in undici, tra cui 7 lucani e 4 di altre realtà regionali. I lucani presenti nella Sala Inguscio sono stati: Lorenzo Bochicchio (direttore amministrativo dell’Università della Basilicata), Massimo De Fino (ex direttore amministrativo dell’Asp), Stefano Lorusso (direttore amministrativo dell’unica Asl della Sardegna), Maria Mariani (dirigente Asp), Sergio Maria Molinari (direttore sanitario del Crob di Rionero), Giuseppe Montagano (commissario Asm) e Giuseppe Spera (dirigente ospedale “San Carlo” di Potenza). Nessuno degli arrestati o degli indagati coinvolti nello scandalo dei concorsi truccati nella sanità lucana ha fatto domanda, anche perché il termine utile per presentare l’istanza era stato fissato al 12 luglio, proprio nei giorni della bufera giudiziaria. Avrebbero potuto presentare domanda tutti coloro che figurano “idonei” nell’elenco nazionale del Ministero della Salute. Cioè: Gianvito Amendola, Maria Benedetto, Maddalena Berardi, Giovanni Battista Bochicchio (che ha ottenuto l’incarico di direttore generale al Crob per la durata di tre anni e quindi non ha alcun interesse al concorso), Giovanni Chiarelli, Pierino Quinto, oltre ad Antonio Colasurdo, Giuseppe Cugno, Raffaele Giordano, Cristiana Mecca e Aldo Schiassi che non hanno nulla a che vedere con la vicenda giudiziaria.

 

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