Scavi, traffico di reperti archeologici: anche un materano ai domiciliari

MATERA – Due persone in carcere, 21 agli arresti domiciliari (tra cui un materano) 104 indagati, 80 perquisizioni.

Sono questi i numeri dell’operazione ‘Achei’ con la quale la Procura della Repubblica di Crotone ha acceso i riflettori su un’associazione a delinquere finalizzata a commettere ricerche archeologiche clandestine con danneggiamento del patrimonio archeologico dello Stato, impossessamento illecito e ricettazione di beni culturali appartenenti allo Stato con l’aggravante della transnazionalità in riferimento quindi al traffico internazionale di beni archeologici. Una associazione che, come ha detto il tenente colonnello Valerio Marra, comandante del gruppo Tpc di Roma, “violentava la ricchezza culturale e storica del territorio”. L’indagine è iniziata in seguito alle segnalazioni di funzionari della Soprintendenza archeologica che denunciavano la presenza di enormi buche in siti archeologici come quello del tempio di Apollo Aleo a Cirò Marina, di Casabona, di Cerasello a Pietrapaola e di Castiglione di Paludi. L’operazione è stata condotta in sinergia con i Comandi Provinciali Carabinieri di Crotone, Bari, Benevento, Bolzano, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Ferrara, Frosinone, Latina, Matera, Milano, Perugia, Potenza, Ravenna, Reggio Calabria, Roma, Siena, Terni, Viterbo ed il supporto dell’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria” e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia.

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