POTENZA- Lavorano nella scuola da anni. Sono precari da lungo tempo. Sono mamme e papà che riescono a vivere in modo dignitoso con uno stipendio che per molti di loro rappresenta l’unica entrata in famiglia.
Ma soprattutto risultano indispensabili per lo svolgimento delle attività scolastiche. La speranza di essere tutti internalizzati stabilmente, dunque di entrare a far parte del personale Ata alle dipendenze del Miur, potrebbe svanire. Attualmente sono al servizio di aziende che ciclicamente si aggiudicano gli appalti ministeriali, i cosiddetti Consip, da espletare in questo caso negli istituti scolastici. La bozza di decreto legislativo che va a stabilire le procedure di selezione non prevede il reintegro dell’intera platea, circa 16mila occupati, e c’è il rischio che una larga fetta dal primo gennaio si ritrovi senza un lavoro con esuberi anche sul territorio lucano.
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di Mariolina Notargiacomo