MELFI – Sabato sera, all’esito un’articolata e complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza — Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi, hanno individuato e catturato il latitante lucano Rocco Barbetta, 52 anni. Dallo scorso 9 aprile si era reso irreperibile in quanto, raggiunto dai militari dell’Arma per essere sottoposto alla misura di sicurezza della casa lavoro, disposta dal magistrato di sorveglianza di Potenza con ordinanza del 25,03.2021, riusciva a darsi repentinamente alla fuga buttandosi dalla finestra dell’abitazione di Rapolla, ove era già detenuto ini regime di arresti domiciliari, a seguito del suo arresto, avvenuto nel giugno 2020, nell’ambito dell’indagine REWIND coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, per essere tra i protagonisti di una “associazione armata” dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti nel “Vulture – Melfese”.
I militari del Comando Compagnia di Melfi hanno messo la parola fine alla latitanza del Barbetta, durata un mese, dopo aver intrapreso una serrata attività investigativa per riassicurarlo alla giustizia, svolgendo numerose perquisizioni locali nei centri abitati dei comuni di Melfi e Rapolla, con continue operazioni di pattugliamento diurno e notturno nei rispettivi e labirintici centri storici. Ciò ha consentito, lo scorso sabato, intorno alle 20.30, di catturare il latitante mentre si celava nell’oscurità dell’androne di un edificio storico del centro di Melfi, nel vano tentativo di sfuggire alia battuta dì ricerca in atto. Non è da escludere che proprio il dedalo di stradine del centro storico federìciano — contraddistinto dalla larghissima presenza di edifici storici, abitazioni in stato di abbandono ed innumerevoli ed impervi vicoli percorribili solo a piedi — possa aver garantito ospitalità al fuggitivo, rendendo difficoltose le ricerche e consentendo allo stesso di beneficiare dell’indispensabile appoggio di una rete di fiancheggiatori locali. L’operazione è da ritenersi di rilevante valenza attesa lo spessore criminale di Barbetta Rocco, il quale, già condannato per associazione dì stampo mafioso nel lontano 1990, fino al 2016 aveva espiato un lungo periodo di detenzione carceraria per un efferato omicidio commesso, nel 1991, in Montescaglioso.