“Sistema Basilicata”, nuova proroga delle indagini per Cupparo, Leone e Piro: ecco tutte le accuse contestate

POTENZA – Cambiano le accuse, aumentano gli indagati: è un puzzle con ancora tante tessere da sistemare quello riguardante la maxi-inchiesta della procura di Potenza sul cosiddetto “Sistema-Basilicata” che sta portando alla luce una serie di presunti reati contro la pubblica amministrazione nell’ambito degli accertamenti investigativi coordinati dal pm Vincenzo Montemurro.

Nei giorni scorsi la procura di Potenza ha ottenuto dal gip Antonello Amodeo, il via libera alla richiesta di ulteriore proroga delle indagini preliminari nei confronti di diversi indagati, tra i quali spiccano tre nomi: l’attuale assessore regionale all’Agricoltura (nella precedente giunta Bardi aveva la delega alle Attività Produttive), Francesco Cupparo, l’ex assessore regionale alla Salute e attuale consigliere regionale, Rocco Leone, e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro. Nei loro confronti la procura di Potenza ipotizza gli stessi reati che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione elettorale, dalla corruzione alla tentata concussione. Tra le altre cinque persone alle quali è stata notificata la proroga delle indagini preliminari c’è anche l’attuale sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, indagata per concorso in corruzione elettorale con Francesco Cupparo e Francesco Piro: in questo caso i fatti oggetto delle indagini si sarebbero svolti tra il luglio e il dicembre del 2020, periodo durante il quale proprio a Lagonegro si erano svolte le ultime elezioni. Le indagini sono ancora coperte dal segreto istruttorio e non è possibile entrare pienamente nel merito delle contestazioni che abbracciano un arco temporale che va dal 2019 al 2021. Complessivamente sarebbero oltre 100 gli indagati.

(Maggiori dettagli sull’edizione odierna cartacea e digitale de “La Nuova del Sud”)