Spaccio di droga a Venosa, cinque condanne. Accolte solo in parte le richieste dell’accusa che aveva invocato 70 anni di reclusione per gli imputati

POTENZA – Una settimana fa il pubblico ministero della Dda di Potenza, Vincenzo Montemurro, aveva chiesto condanne per quasi 70 anni di reclusione, ma il collegio penale del tribunale del capoluogo di regione ne ha riconosciuto appena un terzo dopo aver ridimensionato l’accusa principale mossa dalla procura. Si è chiuso così, ieri pomeriggio, il processo di primo grado relativo alla presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti con base logistica e operativa a Venosa e diramazioni in altri centri del Potentino. Accusa che il tribunale ha riqualificato in associazione caratterizzata da lieve entità del fatto con conseguente abbattimento delle pene rispetto alle richieste accusatorie: la condanna più alta (sette anni) è stata infilitta al 72enne Riccardo Martucci, considerato alla guida del sodalizio insieme al 23enne Kostantin Kostov (entrambi difesi dall’avvocato Fabio Di Ciommo), al quale il tribunale ha inflitto 4 anni. Per il primo il pubblico ministero aveva chiesto 24 anni, per il secondo 20 anni. Sei anni la pena emessa nei confronti del presunto partecipe dell’associazione, il 50enne Massimo Sileno (difeso dall’avvocato Barbuzzi). Tre anni e sei mesi e tre anni, invece, rispettivamente per il 28enne Gennaro Coviello e per il 23enne Donato Lareglia, entrambi difesi dall’avvocato Mariano Scapicchio

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