Taranto, referendum per l’annessione alla Basilicata: “Territori bistrattati. Insieme possiamo farcela”

POTENZA – Un migliaio circa i lucani già pronti ad accogliere i cugini tarantini. Molti materani e potentini, infatti, avrebbero partecipato attivamente alla raccolta firme indetta dal comitato referendario Taranto Futuro.

Adesioni, almeno in questa fase, inutili. O meglio, inutili al raggiungimento del quorum necessario per spingere la Cassazione ad autorizzare il voto. Ma al presidente del comitato che si sta mobilitando per favorire l’annessione della Provincia di Taranto alla nostra regione, quel gesto ha rappresentato dal punto di vista morale una bella testimonianza di affetto. Il “disegno” sembra chiaro. Taranto terza provincia lucana, al fianco di Matera capitale culturale e di Potenza capoluogo. Ne hanno parlato con Mariolina Notargiacomo a “Caffè di Traverso” lo stesso Nicola Russo, presidente del comitato referendario Taranto Futura e Gaetano Fierro, potentino, ex sindaco di Potenza che da 15 anni si batte per la riaffermazione della Grande Lucania. La settimana scorsa le 15.700 firme “valide”, quelle cioè raccolte nel tarantino, sono state consegnate in Provincia. Se la Cassazione dovesse autorizzare il referendum, spetterà al Governo centrale fissare la data. A quel punto la consultazione referendaria si svolgerebbe in tutta la regione Basilicata e in Puglia, nella sola provincia di Taranto. “Le Regioni Basilicata e Puglia, attraverso i consigli regionali – aggiunge Russo – devono emettere un parere obbligatorio, ma non vincolante”. Si procede così a passo spedito verso la fase conclusiva dell’iter.

 

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di Michelangelo Russo