POTENZA- Poveri, costretti ad emigrare e vecchi. Così aveva definito i lucani l’amministratore delegato della Total Francois Rafin qualche giorno fa, approfittando della cerimonia di inaugurazione della nuova sede operativa a Taranto. Facendo il punto sul progetto Tempa Rossa aveva denunciato ritardi nel rilascio di alcune autorizzazioni da parte della Regione e illustrato i terribili effetti sulla comunità lucana. Ma, secondo l’assessore al ramo, le difficoltà dipenderebbero “dall’alto”. Senza il protagonismo di Ispra nel progetto di “rilancio” dell’Arpab Total non può partire. Servirebbe pertanto l’ok del ministro Costa. Il tema della compatibilità e della tutela ambientale non è mai andato in soffitta, perché sono molte le compagnie petrolifere che hanno chiesto di perforare il territorio lucano. L’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Francesco Pietrantuono ha dovuto impegnarsi e non poco su questo fronte, sin dal suo insediamento. Intanto, il governo nei giorni scorsi ha detto che a Masseria La Rocca non si potrà trivellare.
Assessore crede che si possa definire questo risultato una vittoria?
“E’ una materia complicata. Abbiamo assistito negli ultimi anni in maniera molto contrapposta tra Regione e Governo al tentativo di disciplinare la materia del petrolio. Noi, come i cittadini, abbiamo ormai chiaro che bisogna cavalcare e velocizzare la transizione energetica. Nel frattempo, però, la normativa è rimasta caotica. La vera partita da giocare non è sul mancato permesso, perché la valutazione ambientale di quell’istanza di permesso di ricerca era scaduta già nell’agosto 2017. La partita si gioca sul riconoscimento della cosiddetta intesa. L’energia è una materia concorrente, quindi occorre capire qual è il ruolo e quale il peso che un ente locale può avere nel poter definire con lo Stato un atto di programmazione e indirizzo sul proprio territorio, in coerenza con gli strumenti in dotazione”.
L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”