POTENZA – A fronte delle estrazioni di petrolio chiedono vengano rispettate le comunità e i diritti dei lucani. Non solo attraverso la tutela dell’ambiente ma anche garantendo occupazione. È quanto le segreterie sindacali della Cgil e della Uilm rivendicano da tempo in riferimento alla vertenza dei circa 40 lavoratori delle ditte dell’indotto Total, in particolare la Lucania Servizi ed ex Rendelin, aziende del centro oli Tempa Rossa. Lo stato d’agitazione con presidio sotto la Regione di stamane si è reso necessario a distanza di 6 mesi a causa della mancata applicazione da parte della compagnia petrolifera francese del patto di sito.
La rabbia di lavoratori e sindacati è legata soprattutto alla produttività del centro oli della Valle del Sauro, dal quale ogni giorno Total ricava una media di 38mila barili.
In partenza, inoltre, la compagnia petrolifera si era impegnata ad assumere 1149 persone. Anche se oggi il dato del personale operativo è fermo a 489 unità.
Da parte sua l’assessore alle attività produttive Michele Casino nell’ambito del tavolo della trasparenza si è impegnato a chiedere il rispetto del patto di sito. E a percorrere tutte le strade per assicurare lavoro ed evitare gli esuberi. Circostanza scongiurata soprattutto dai diretti interessati.
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