POTENZA – Traffico di reperti archeologici, perquisizioni anche in Basilicata nell’ambito della operazione nazionale dei carabinieri contro i cosiddetti tombaroli, ladri di tombe.
51 gli indagati nell’indagine “Canusium” portata avanti dal nucleo tutela del patrimonio, del Ros e dei comandi provinciali di diverse regioni, che ha portato oggi alla esecuzione di 21 provvedimenti cautelari, di cui 16 arresti e cinque obblighi di dimora e firma.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trani, hanno accertato l’esistenza di una associazione con base operativa a Canosa finalizzata allo scavo clandestino, furto, ricettazione ed esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici.
La cellula criminale secondo gli investigatori, oltre ai tombaroli che si occupavano di scavi illeciti usufruiva di ricettatori e trafficanti di reperti che piazzavano vasi e monete su mercati clandestini internazionali e nazionali. Nel corso dell’attività investigativa sono state recuperate e sequestrate diverse migliaia di reperti archeologici, tra ceramiche e monete in oro, argento e bronzo 60 tra metal detector e arnesi idonei allo scavo clandestini