POTENZA – Un’adesione vicina al 90% è quella si attende oggi la Fit Cisl in vista dello sciopero di 24 ore degli autoferrotranvieri di Basilicata proclamato dalla sigla sindacale.
Uno sciopero indetto per “contestare formalmente il merito e il metodo dei provvedimenti riguardanti l’approvazione del nuovo Piano regionale dei trasporti e quello dei sub-bacini ottimali dei servizi, che mettono a rischio numerosissime norme riguardanti gli autoferrotranvieri lucani, compresa l’egualitaria applicazione sia del Ccnl degli autoferrotranvieri che degli accordi di II livello vigenti”. Motivazioni e possibili soluzioni delle quali abbiamo parlato con Sebastiano Colucci della segreteria Fit Cisl di Basilicata. “Mercoledì siamo stati convocati dal prefetto alla presenza dell’assessore regionale Donatella Merra. Noi chiediamo che ai lavoratori ai quali è stato decurtato lo stipendio di circa 300 euro al mese vengano restituiti gli arretrati ed erogati questi della mensilità di ottobre oltre a quelli delle prossime mensilità. Perché non possono essere i lavoratori a pagare il mancato accordo tra Regione e aziende. Inoltre chiediamo l’annullamento delle lettere di licenziamento inviate da tutte le aziende consorziate al Cotrab e di essere convocati per il Piano di bacino perché l’unica soluzione per il futuro dei trasporti è quella dell’azienda unica regionale come in altre regioni, ad esempio Abruzzo o Friuli”.
Dunque malgrado l’incontro in prefettura lo sciopero è confermato?
“E’confermato e ci sarà un presidio davanti al palazzo della Giunta regionale alle 10.30” (stamane, ndr).
Qual è la posizione della Regione?
“Ci hanno detto che si vedranno con le aziende lunedì prossimo ma per noi è troppo tardi perché è dal 12 settembre che stiamo avvisando di questo pericolo e nessuno ci è stato ad ascoltare. Anzi ci dicevano che procuravamo allarmismo invece si è verificato quello che pensavamo”.
L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”
di Alessandro Panuccio
