POTENZA – L’allarme lanciato nei giorni scorsi da Angelo Bonelli dei Verdi, sull’autorizzazione da parte del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio alle trivelle per la ricerca del petrolio nel mar Ionio, ha scatenato reazioni ambientaliste e fra le regioni ma il governo (Ambiente e Mise) spiega di non avere alcuna intenzione di andare avanti con una procedura messa in atto dal precedente esecutivo, annunciando misure urgenti per lo stop. “Oggi mi si accusa di aver autorizzato trivelle nel mar Ionio. È una bugia. Queste ricerche di idrocarburi (che non sono trivellazioni) erano state autorizzate dal Governo precedente e in particolare dal Ministero dell’Ambiente del Ministro Galletti che aveva dato una Valutazione di Impatto Ambientale favorevole. A dicembre, un funzionario del mio ministero ha semplicemente sancito quello che aveva deciso il vecchio Governo. Non poteva fare altrimenti, perché altrimenti avrebbe commesso un reato”, ha pero’ risposto il ministro di Luigi Di Maio. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa annuncia di essere al lavoro assieme al Mise per inserire nel dl Semplificazioni una norma per lo stop a 40 permessi pendenti.
Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”