POTENZA- C’era il depresso che intratteneva centinaia di persone con le sue esibizioni in concerti folk, il cieco che giocava a carte, quello che zappava tranquillamente la terra e chi dopo essersi recato a visita sulla sedia a rotelle si rimetteva miracolosamente in piedi. Falsi invalidi che grazie all’attività di quella che per gli inquirenti si configura a tutti gli effetti come un’associazione a delinquere sono riusciti a truffare l’Inps per centinaia di migliaia di euro. Cinque le persone finite ai domiciliari con l’accusa di aver messo in piedi, un sodalizio per truffare l’ente di previdenza e ottenere quindi un’indebita percezione di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, reclutando nel Potentino anziani compiacenti che dovevano fingersi invalidi, e organizzando tutte le procedure con l’aiuto di avvocati, sanitari e medici. I particolari dell’operazione denominata “Il Canto delle Sirene” sono stati illustrati ieri mattina a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dal procuratore della Repubblica, Francesco Curcio, dalla pm Sarah Masecchia e dal dirigente della Squadra mobile, Donato Marano. Ai domiciliari sono finiti l’avvocata di Calvello, Carmela Abbate, i medici dell’ospedale San Carlo di Potenza, Umberto Sica (neurologo) e Francesco Di Giovanni (radiologo) e i presunti “broker” dell’associazione, Antonio Covella e Annina Di Giacomo. Per un altro medico, Aurora Leone De Magistris, a sua volta in servizio presso il nosocomio del capoluogo potentino, è invece scattata la sospensione dalla professione sanitaria e dall’esercizio di dirigente medico presso l’ospedale San Carlo. In totale sono 37 gli indagati, tra i quali figura un altro medico del San Carlo, il neurologo Nicola Paciello. Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa grazie a un’intercettazione, per un diverso filone di indagini, da cui sono emerse tracce del meccanismo.
Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”