POTENZA – L’abbraccio alla famiglia Claps della città di Potenza non è mancato. In centinaia alla manifestazione pacifica organizzata oggi dal presidio Libera Potenza “Elisa Claps e Francesco Tammone” in risposta alla decisione della diocesi potentina di far celebrare le messe nella chiesa della Trinità, nel cui sottotetto il 17 marzo del 2010 fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps. Uccisa nel settembre del 1993 da Danilo Restivo. A poco più di due mesi dalla riapertura al culto, infatti, il vescovo di Potenza, Salvatore Ligorio, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella giornata di commemorazione dei defunti innescando la reazione della comunità potentina e della famiglia di Elisa. Che ha parlato di “arroganza e mancanza di rispetto da parte del vescovo”.
Dopo il ritrovamento del corpo di Elisa la chiesa rimase sotto sequestro fino al 2012, e poi chiusa per lavori di ristrutturazione. Dal 24 agosto scorso, è aperta ogni giorno, per alcune ore, per la preghiera silenziosa, come indicato da Papa Francesco che in una lettera inviata a mons. Ligorio ha ribadito la necessità di avviare un percorso di ascolto e dialogo con la famiglia Claps. A quanto pare mai avviato. Scortato dalla polizia il vescovo Ligorio, costretto ad uscire dal portone laterale della chiesa al termine della messa celebrata questa mattina.
Di seguito alcuni istanti della manifestazione che ha visto centinaia di persone riunite per Elisa davanti alla Chiesa della Trinità di Potenza. Dello sgomento provato dalla famiglia Claps a seguito della decisione di tornare a celebrare messe nella Trinità avevamo già parlato in questo articolo.