Calenzano, trovati i corpi senza vita dei due operai lucani dispersi

CALENZANO – Sono stati ritrovati questa mattina i corpi senza vita di Gerardo Pepe e Franco Cirelli, i due operai della Sergen di Viggiano di 45 e 50 anni di Sasso di Castalda e Cirigliano che erano nell’elenco dei dispersi dopo l’esplosione di ieri mattina nel deposito carburanti Eni di Calenzano, alle porte di Firenze. Sale così a 4 il bilancio delle vittime del tragico incidente, resta disperso un quinto operaio. Un terzo operaio lucano, Luigi Murno, 37enne di Villa d’Agri, resta ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Pisa.

La violenta esplosione sarebbe stata innescata da una perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. In quel momento nel centro Eni era presente anche una squadra composta da cinque operai dell’azienda dell’indotto petrolifero Sergen di Viggiano, in trasferta per alcuni lavori di manutenzione.

Il procuratore Capo di Prato, Luca Tescaroli ha confermato l’apertura di un’inchiesta per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. L’area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per domare le fiamme ed evitare la propagazione ai depositi vicini. La colonna di fumo che si è alzata dopo l’esplosione era visibile anche a diversi chilometri di distanza ma l’Arpat dopo i primi accertamenti ha escluso criticità. Eni in una breve nota ha espresso “la propria forte vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone rimaste coinvolte nell’incidente” sottolineato che “sta pienamente collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di carico”. Le prime due vittime accertate nella giornata di ieri sono Vincenzo Martinelli, 51enne nato a Napoli ma residente a Prato e Carmelo Corso, 57enne siciliano a sua volta residente a Prato.