Val d’Agri, aziende agricole nel mirino dei cinghiali. Agricoltori esasperati

PATERNO – Branchi di cinghiali negli ultimi giorni hanno devastato aziende agricole della Val d’Agri. I territori più colpiti sono Paterno, Tramutola, Marsicovetere e Grumento con colture di mais, fagioli pregiati ed ortofrutta sempre pregiata completamente distrutte. L’ennesimo grido d’allarme è lanciato da Michele Bove, vice presidente Cia-Agricoltori Potenza e dirigente in Val d’Agri. La situazione – denuncia Bove – è diventata insostenibile e non solo per gli agricoltori che vedono impotenti andare distrutti mesi e mesi di lavoro ma per tutti i cittadini. I cinghiali attraversano la Fondovalle dell’Agri e le alte strade provocando incidenti, sono nei centri abitati mettendo a rischio la pubblica incolumità. Il clima diffuso di esasperazione – aggiunge il dirigente della Cia – non trova risposte efficaci alle timide iniziative avviate a livello politico ed istituzionale. C’è bisogno di azioni straordinarie ed urgenti. La Cia evidenzia che in Basilicata la popolazione degli ungulati è cresciuta in modo esponenziale di parla di oltre 120.000 capi di cinghiali, che per ragioni di contesto trova condizione ancor più di vantaggio per la proliferazione della specie a partire dai parchi alle reti delle aree protette e a valenza ambientali. I danni alle colture agricole rappresentano oramai una problematica di tale ricorrenza e diffusività che provoca impatti non solo socio-economici sulla vita delle aziende ma creano condizioni di pericolo e alterazione dei luoghi anche sul versante igienico sanitario alterando salubrità e biodiversità di ampi areali.

 

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