Verso il referendum, Molinari: “regione spopolata e ora con meno parlamentari”

POTENZA – “Se il taglio dei parlamentari passerà sarà l’ennesimo colpo alla progressiva spoliazione della Basilicata cui stiamo assistendo da anni. Ora vogliono espropriarci anche della nostra rappresentanza parlamentare. E qual è la risposta? Il dibattito politico è se dobbiamo mantenere uno o due Consorzi industriali…”.

Lucido e pungente come sempre. Mai fuori le righe. Peppino Molinari ha rappresentato la Basilicata in due legislature, dal 1996 al 2001 e dal 2001 al 2006.

Da tutti è indicato come uno dei fondatori del centrosinistra lucano e della stagione dell’Ulivo. Osservatore politico, è uno dei tanti sostenitori del No al prossimo referendum, quello che – se vincesse il Sì- determinerebbe la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori elettivi da 315 a 200, con una riduzione del 36,5%. Mentre in Basilicata i rappresentanti alla Camera subirebbero un taglio del 33,33%, passando da 6 a 4 e al Senato un taglio del 57,14% da 7 a 3.
Molinari, il referendum si avvicina. Sempre convinto del No?
Nella maniera più assoluta. C’è un problema serio legato al tema della rappresentanza. Se vincesse il Sì si passerebbe da 13 a 7 parlamentari, avremo solo 3 senatori e quattro deputati. E pensi che prima, fino al ’76, avevamo 16 rappresentanti 8 alla Camera 8 al Senato. Poi dal ’76 è iniziata la graduale riduzione…

L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Celestino Benedetto