MATERA- Sono rimasti accampati sui tetti dei capannoni dello stabilimento materano e continueranno a farlo fino a quando non riceveranno risposte concrete su lavoro e salari.
E anche quella di ieri è stata una lunga giornata per i lavoratori della Ferrosud, che dopo aver affrontato il presidio durato l’intera notte di martedì, si sono ritrovati ieri mattina davanti ai cancelli del tribunale di Matera dove hanno campeggiato striscioni con su scritto “No al concordato bis per la Ferrosud” “Cambiali e concordato in bianco uguale morte Ferrosud”. La loro è diventata una vera e propria via Crucis con tappe anche a Potenza sotto il palazzo della Regione e a Matera in piazza Vittorio Veneto dove due settimane fa si è svolta una nuova manifestazione con la partecipazione dell’intera città. Il futuro produttivo della storica industria ferroviaria dell’area industriale di Jesce è appeso a un filo. Mentre si sarebbe fatta avanti una nuova società disposta ad acquisire il fitto di ramo d’azienda – sconvolgendo però l’attività all’interno dello stabilimento che si ritroverebbe a produrre mezzi per lo smaltimento dei rifiuti – si profila, allo stesso modo, una nuova richiesta di concordato, dopo quella fallita perché ineseguibile, ripresentata dal gruppo Malena che intanto non sta pagando gli operai, che attendono di ricevere le ultime due mensilità.
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