POTENZA – I buoni propositi, almeno quelli, non mancano. Ma sempre più frequentemente rischiano di rimanere tali. Come nel caso dell’osservatorio regionale sulla violenza di genere e sui minori, istituito con una legge del lontano 2007, e ancora oggi in fase di “rodaggio”. Secondo l’avvocata Cristiana Coviello, componente dell’organismo, spesso a mancare è soprattutto la volontà politica. Senza l’erogazione di fondi ad hoc, anche la strutturazione di progetti lungimiranti può arenarsi. “C’è il fondo Ester Scardaccione, per esempio, che va assolutamente sbloccato. Non viene alimentato da tempo quando invece potrebbe risultare utile – afferma Coviello – per pianificare una campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio”. Intervenuta a “Caffè di Traverso” e intervistata da Mariolina Notargiacomo, l’avvocata Coviello ha messo in luce le finalità dell’osservatorio e il variegato contesto entro cui esso si muove. “Un osservatorio – ha puntualizzato – che per anni è esistito solo sulla carta. Stiamo provando a prenderne le fila”. Nei giorni scorsi pare che qualcosa si sia mossa. E’ stato presentato il lavoro svolto negli ultimi mesi per rilevare, attraverso schede elaborate da esperti della materia e sottoposte all’attenzione di operatori del settore, l’entità del fenomeno sul territorio. Nel gruppo di lavoro rientrano anche il sostituto procuratore del Tribunale di Potenza Valentina Santoro, le psicologhe Vania Labriola e Cinzia Marroccoli, il giudice Emiliano Mistrulli del Tribunale dei minori, la presidente della Commissione regionale Pari opportunità Angela Blasi, la presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Basilicata Luisa Comitino, il vice presidente dell’Ordine degli psicologi della Basilicata Giovanni Razza. A presiedere i lavori è l’as sessore regionale alle politiche per la persona Flavia Franconi.
Avvocata, l’osservatorio avrebbe dovuto muovere i primi passi nel lontano 2007?
Per oltre 8 anni la legge istitutiva è praticamente rimasta in un cassetto. L’osservatorio non è mai stato costituito. Eppure di questo fenomeno se ne parla tanto, ma ritengo che manchi la piena consapevolezza della portata in Basilicata e soprattutto è mancata la volontà politica di affrontarlo realmente. Nel 2015 l’allora presidente del consiglio Piero Lacorazza ha preso in mano questa legge, sottoponendola a modifiche specie per quanto attiene la composizione dell’osservatorio. Sono stati aggiunti organismi che non erano presenti, come le procure della Repubblica di Potenza, Matera e Lagonegro. E quella presso il tribunale dei minorenni. Inoltre sono stati coinvolti, attraverso i codici rosa, le Aziende sanitarie. Di questo osservatorio fanno parte oggi anche tre esperti nominati dal consiglio regionale e tre rappresentanti delle associazioni.
L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”