Aiuti e solidarietà per l’Ucraina, parte la nuova missione umanitaria di Auxilium

ROMA – L’Italia gioca per la Pace. Parte una nuova missione umanitaria per l’Ucraina organizzata dalla Cooperativa Auxilium di Angelo Chiorazzo, insieme ai frati minori conventuali, alla Comunità di Sant’Egidio e – novità di questa terza missione – insieme alla Federazione Nazionale Giuoco Calcio.

Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa nata in Basilicata, inserita tra le 400 migliori aziende, ed oggi presente in molte regioni italiane, partirà lunedì prossimo 27 marzo, insieme ad altri due operatori lucani di Auxilium, per portare aiuti e solidarietà alla popolazione martoriata dalla guerra. Con loro ci sarà padre Enzo Fortunato e Adriano Roccucci di Sant’Egidio. Il programma è stato ufficializzato in una conferenza stampa al Ministero degli Esteri dal presidente Chiorazzo alla presenza del ministro Antonio Tajani, del presidente della Figc Gabriele Gravina e di padre Enzo Fortunato oltre a Giancarlo Viglione della Figc.

Tajani, Chiorazzo e Viglione alla conferenza stampa di presentazione della nuova missione in Ucraina della cooperativa Auxilium
Tajani, Chiorazzo e Viglione alla conferenza stampa di presentazione della missione umanitaria in Ucraina di Auxilium

La missione umanitaria di Auxilium partirà da Roma alla volta Bruxelles, dove sarà ricevuta dalla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. La prima tappa in Ucraina sarà a Leopoli, poi Irpin e Bucha. Dopo Kiev e Fastiv. Ad ogni tappa i volontari incontreranno le famiglie e i bambini orfani ucraini, le autorità civili e religiose, ma soprattutto distribuiranno gli aiuti: 24.000 capi di abbigliamento della nazionale di calcio, donati dalla Fgci, ma anche farmaci un generatore elettrico e tantissimi capi di abbigliamento frutto della generosità degli italiani, che li hanno consegnati ai centri raccolta di Auxilium. Per il presidente Chiorazzo: “Viviamo una carestia di Pace, come ha detto Papa Francesco e la solidarietà è l’unico mezzo che abbiamo per far sentire una voce diversa, una voce che non può essere coperta dal rumore delle armi, che non vogliono tacere”.