MELFI – La tensione continua ad essere alta, con i 110 operai delle aziende Fdm Las di San Nicola di Melfi sulle barricate. 110 famiglie che non si accontentano del “contentino” della Cig a zero ore prevista da qui a un anno. Il malessere è per quello che accadrà dopo, quando i licenziamenti porranno fine a sogni e speranze per il futuro. Soprattutto per gli operai ultra cinquantenni. Per loro e per tutti gli altri dipendenti di indotto e logistica Stellantis di Melfi, a rischio occupazione in assenza di commesse da parte del gruppo, i sindacati metalmeccanici – Fiom, Fim, Fismic, Uilm, Uglm e Aqcfr – continuano sulla strada del pressing nei confronti delle istituzioni. Per questo ieri, dopo uno sciopero sul primo e secondo turno della logistica le sei sigle sindacali hanno inviato una lettera aperta indirizzata proprio al mistero delle Imprese e del Made in Italy.
La richiesta è secca: un incontro urgente per il distretto automotive di Melfi, costituito da 16 aziende con 2.498 lavoratori e 8 ditte di logistica con 618 lavoratori. Intanto oggi è in programma l’attivo sindacale a San Nicola di Melfi mentre domani è atteso a Potenza il ministro del Mimit Adolfo Urso. Previsto un vertice in Confindustria alle 16:15 con presidio sottostante dei lavoratori e sindacati, in concomitanza allo sciopero generale di tutto il comparto automotive del Potentino. Da parte sua il ministero ha approvato l’Accordo di programma, quei 20 milioni per progetti di riconversione e riqualificazione dell’area di crisi complessa che comprende in totale 49 comuni, a partire da Melfi, Potenza e Rionero.