POTENZA – Nonostante l’impennata dei prezzi nel biennio 2022/2023 in Basilicata abbia fatto il valore più basso in Italia, fermandosi ben tre punti percentuali sotto rispetto alla media nazionale (+11,2% contro +14,2%), l’inflazione ha inciso pesantemente sulle tasche delle famiglie lucane che hanno perso qualcosa come 4.891 di potere d’acquisto.
A rivelarlo un’indagine della Cgia di Mestre basata sugli ultimi dati messi a disposizione da Banca d’Italia e Istat. Il dato lucano è inferiore rispetto allo scenario nazionale che ha fatto registrare una perdita di capacità di spesa di circa 6.250 euro, ma meglio della Basilicata sono riuscite a fare Sicilia, Sardegna e Calabria. Evidenti anche le differenze a livello provinciale: il contraccolpo più pesante sulle spalle delle famiglie residenti in provincia di Potenza che hanno visto calare il proprio potere di acquisto di ben 5.268 euro. Molto più contenuto, invece, il dato del Materano, dove la flessione si attesta a quota 4.202 euro a famiglia. L’indagine della Cgia di Mestre accende i riflettori anche sulle conseguenze dell’inflazione sui depositi finanziari, la cui consistenza in Basilicata ammonta a 10,3 miliardi di euro, meno dell’1% del valore totale nazionale, con una perdita del potere d’acquisto nel biennio di riferimento di 1,1 miliardi.