Pil lucano fermo: le stime Svimez per il 2023 attribuiscono alla Basilicata una crescita da 0,9

Pil lucano fermo: le stime Svimez per il 2023 attribuiscono alla Basilicata una crescita a 0,9
Pil lucano fermo: le stime Svimez per il 2023 attribuiscono alla Basilicata una crescita a 0,9
Pil lucano fermo: le stime Svimez per il 2023 attribuiscono alla Basilicata una crescita da 0,9

POTENZA – Al top nel settore delle costruzioni, male nell’industria. Si spiegano così le stime al ribasso che Svimez attribuisce alla Basilicata. Molto bene nel 2023 il Mezzogiorno, con la Sicilia che svetta grazie ai maggiori investimenti pubblici. Pil all’1,3 per cento al Sud, oltre la media nazionale. La nostra regione non va oltre lo 0,9 per cento di crescita, risultando tra le regioni meno virtuose, ma in perfetta sintonia con il valore medio del Paese. La Basilicata frena, come dicevamo, nel settore industriale (-2,7%), ma rialza la testa nell’edilizia, facendo registrare un importante +8,4 per cento, la migliore performance dell’intero Meridione. Ma la situazione è peggiore se si prende in esame il periodo post-Covid.

La crisi produttiva a San Nicola di Melfi ha addirittura fatto precipitare la nostra regione in fondo alla classifica, rimediando un decremento del valore aggiunto del 5,7 per cento. Per il segretario regionale della Uil, Vincenzo Tortorelli la Basilicata rappresenta un Mezzogiorno nel Mezzogiorno.

“In questo scenario – afferma Tortorelli – ci allarma ancora di più il disegno di legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata, in via di accelerazione con l’approvazione alla Camera, perché non è certo la modesta crescita del Pil, segnalata da Svimez, avvenuta grazie alla fase straordinaria di contributi pubblici arrivati al Sud, a superare il gap con il Nord. Il dato Svimez -che dovrebbe far raccapponare la pelle a chiunque persegue il bene della comunità lucana – conferma – conclude Tortorelli – che attraverso l’effetto devastante combinato tra andamento economia e spopolamento demografico la Basilicata va verso un decino che è indispensabile adesso arginare e non domani”.

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