Potenza, in nove rischiano il processo per il crollo di via Maratea

POTENZA – Il pubblico ministero Chiara Guerriero ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone nell’ambito dell’inchiesta sul crollo, risalente all’estate del 2018, della cinta muraria lungo un cantiere all’inizio di viale dell’Unicef a Potenza, che aveva messo a rischio la stabilità di una palazzina sovrastante di via Maratea, con conseguente sgombero di 18 famiglie, costrette a lasciare per diverse settimane la propria abitazione.

L’udienza preliminare del processo scatterà il prossimo 21 ottobre: davanti al gup del tribunale di Potenza dovranno presentarsi Generoso Donofrio, amministratore della Cismi srl, l’impresa appaltatrice dei lavori per la realizzazione di una nuova palazzina; il direttore dei lavori, Paolo Mancusi; Canio Santarsiero, progettista dei lavori; il rappresentante del cantiere Francesco Galasso, i subappaltatori dei lavori, Raffaele Palese e Maria Di Maggio; Giuseppe Scavone, amministratore di una ditta di movimento terra, il capo della squadra dei vigili del fuoco, Michelangelo Greco e il tecnico del Comune di Potenza, Luciano Giosa. Contestate, in particolare e a vario titolo, una errata progettazione delle opere, in riferimento alla paratia per sostenere il terrapieno a monte e realizzare così lo scavo del terreno a valle, ed omissioni durante un sopralluogo per mettere in sicurezza l’area a beneficio dell’incolumità pubblica. Ipotesi di reato che tra qualche settimana passeranno al vaglio del giudice per l’udienza preliminare che dovrà decidere, al netto di eventuali richieste di definizione alternativa del procedimento da parte delle difese, se accettare o meno e per quali imputati la richiesta di rinvio a giudizio firmata nelle scorse settimane dal pubblico ministero titolare delle indagini.