Sanità, prima il lockdown ora le ferie: “Ma il diabete non va in vacanza come i funzionari della Regione”

POTENZA- L’intoppo è tutto burocratico. Ma vallo a spiegare alle famiglie dei giovani pazienti di diabete, costrette a far ricorso alle tradizionali metodologie di cura, con gravi disagi specie per più piccoli.

L’utilizzo del glucometro prevede, infatti, un prelievo costante di sangue, fino a dieci quindici volte al giorno, che significa un vero e proprio stress anche psicologico. Fermo restando, che a differenza delle più innovative strumentazioni, il dosaggio equivalente di insulina spesso risulta non rispondente alla reale necessità.

Angela Possidente, presidente dell’associazione Genitori Giovani Diabetici di Basilicata

Con tutte le conseguenze che i malati di diabete del Tipo Uno conoscono bene. Una situazione frustrante, specie per le numerosissime famiglie lucane, che hanno dovuto insegnare ai propri figli, sin da piccoli e non senza difficoltà, a convivere con la patologia e a riuscire a gestirla attraverso i sensori per il monitoraggio glicemico e i microinfusori di insulina. Questi presidi, che rientrano tra i Lea, dunque, non possono essere acquistati in farmacia, ma sono erogati esclusivamente dal sistema sanitario regionale. Sebbene l’attesa, prima di vederseli consegnati, si è fatta insostenibile.

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di Mariolina Notargiacomo