Accusati di aver rinchiuso un conoscente in cantina per sottrargli la pensione, al via il processo ai coniugi di Lagopesole

POTENZA – Sequestro di persona a scopo di estorsione, circonvenzione d’incapace e lesioni personali. Sono questi i reati contestati ad Antonio Dimichino, 48 anni e sua moglie, Stefania Santoro, 42 anni, per quanto accaduto lo scorso 26 novembre a Lagopesole. I due sono finiti a processo davanti alla Corte d’Assise di Potenza dopo che, nello scorso mese di febbraio, con apposito decreto, il gip Lucio Setola aveva accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pubblico ministero, Sarah Masecchia. I due erano stati arrestati dai carabinieri nei giorni successivi all’accaduto (sono tuttora sottoposti al divieto di avvicinamento alla persona offesa): secondo la ricostruzione dell’accusa, i due coniugi avrebbero rinchiuso nello scantinato interno alla loro abitazione un uomo di 59 anni per tre giorni “al fine – si legge nella richiesta di giudizio immediato – di entrare nella disponibilità della sommma di 1.180 euro prelevata dal conto postale intestato alla persona offesa”.

L’ultima volta il 59enne era stato visto in compagnia di uno dei due imputati nei pressi dell’ufficio postale dove aveva ritirato l’importo della sua pensione. Dopo la denuncia di scomparsa fatta ai carabinieri erano scattate le ricerche che si erano concluse con il ritrovamento dell’uomo nello scantinato. I due coniugi avevano sempre sostenuto di non aver trattenuto il 59enne contro la sua volontà e che era stato lui a nascondersi in cantina per non farsi trovare. Dei 1.180 euro era stata recuperata solo una parte, ovvero 450 euro. L’uomo era poi stato accompagnato in ospedale per le cure e gli accertamenti del caso, avendo riportato lesioni giudicate guaribili in una settimana. Secondo la procura di Potenza i due imputati avrebbero “abusato dello stato di inesperienza e deficienza psichica” dell’uomo per farsi consegnare la somma di denaro. Il 59enne (assistito dall’avvocato Tommaso Coviello) e i suoi due fratelli (assistiti dagli avvocati Riccio e Trivigno) si sono costituiti parte civile nel processo: questi ultimi due saranno i primi a essere sentiti come testimoni durante la prossima udienza che è stata fissata per il prossimo 3 maggio.