Arpab, quel cambiamento gattopardiano e il letargo dei concorsi promessi da Rosa

POTENZA- Da quando è assessore, sia pure esterno, ha smesso i panni dello spadaccino, per indossare quelli del difensore di ufficio della Giunta Bardi.

Ogni occasione è buona per esaltare ciò che altri calpestano. Ma è generoso. Difende gli altri e trascura se stesso. Gianni Rosa, assessore regionale all’Ambiente, va sempre ripetendo, a volte strombazzando. “Dopo decenni in Regione e negli enti strumentali i concorsi saranno la regola”.

All’inizio di agosto (il 2) annuncia: “Finalmente in Basilicata parte l’era dei concorsi pubblici per titoli ed esami”. Un mese e mezzo dopo (23 settembre), riunisce nel Dipartimento i vertici dell’Arpab, compreso il mal sopportato direttore generale Iannicelli, e tuona: “I concorsi si faranno e su un punto non transigo: nessuno avrà vantaggi: vinceranno e saranno assunti coloro che dimostreranno, al termine delle prove scritte e orali, di essere i migliori”. Affida poi a Iannicelli un messaggio: “Si spera che Arpab riesca ad arrivare presto all’emanazione dei bandi“. Al tavolo quel giorno è seduto e partecipa attivamente anche Michele Busciolano, dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione, che esalta l’impegno profuso per “superare la logica emergenziale e per puntare a fare sistema”. E’ il battesimo del nuovo corso, della svolta, della fiammante gestione di un’Arpab vituperata e oltraggiata di continuo, quando il Rosa consigliere di opposizione un giorno sì e l’altro pure inondava i giornali di denunce contro il clientelismo imperante e stanziale nell’ente gestito dai vari Schiassi e Iannicelli, entrambi campani, inviati di Pittella.

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