Chiorazzo batte Bardi: il sondaggio che ha tolto il sonno ai “narratori di regime” e fatto perdere la vista a qualcun altro

Angelo Chiorazzo, il candidato di Basilicata Casa Comune che nel sondaggio Ipsos batte l'attuale governatore Vito Bardi
Angelo Chiorazzo, il candidato di Basilicata Casa Comune che nel sondaggio Ipsos batte l'attuale governatore Vito Bardi
Angelo Chiorazzo, il candidato di Basilicata Casa Comune che nel sondaggio Ipsos batte l’attuale governatore Vito Bardi.

POTENZA – Viene da sorridere. Perché quando in piena notte sei costretto a inseguire il lavoro altrui, provando a invertire una narrazione impossibile da ribaltare, vuol dire che ormai ti senti mancare già la terra sotto i piedi.

Ma d’altronde, i cordoni della borsa pubblica lautamente aperti da papà Bardi e mamma Regione (e “succursali” varie) in questi ultimi anni, bastano e avanzano a spiegare lo smarrimento e il nervosismo che deve registrarsi in queste ore da quelle parti. Che per noi restano non citabili.

Fatta questa premessa, vale la pena tornare sul sondaggio Ipsos pubblicato oggi dalla Nuova e che, per chi sa leggere la politica, dice molte cose.

IL FALLIMENTO DI BARDI

La prima è che Bardi ha fallito. E che il giudizio dei lucani su di lui non lascia spazio ad altre interpretazioni. Il bilancio della sua giunta è bocciato e non ci sono sconti e bonus farlocchi che tengano. Tanto da essere definito pessimo dal 26% degli intervistati e insufficiente da un altro 29%. Fate un po’ voi il totale. Soffermandovi però su un altro punto contenuto nella scheda. Perché la stroncatura, oltre che – come può apparire scontato -, dagli elettori di M5s, Pd e centrosinistra in generale, arriva anche dagli indecisi e dagli astenuti. Che sono coloro che decideranno le prossime elezioni regionali del 21 aprile. Sulle quali peserà, eccome se peserà, il disastro compiuto nella sanità lucana. E quello, nessuna narrazione a pagamento potrà cancellarlo.

CHIORAZZO

E veniamo a Chiorazzo. Partendo da un dato, quello della sua notorietà. Ora, a qualcuno che non ha mai visto un sondaggio in vita propria, quel 45% potrebbe sembrare poco. In realtà, è esattamente l’opposto. Perché nonostante i pochi mesi sulla scena politica lucana, Chiorazzo è già conosciuto da quasi un lucano su due. Un dato enorme, se si pensa a quanti ormai la politica non la seguono neanche più, né votano.

Non solo. E non vogliamo fare nomi per carità cristiana, ma se qualche consigliere/assessore regionale o parlamentare, ex e in carica, commissionasse un sondaggio sulla notorietà del proprio nome, si troverebbe tra le mani sgradite sorprese. Altro che il 45% di Chiorazzo, costruito in pochi mesi e che può soltanto crescere.

Quella che invece non può aumentare, è la fiducia in Bardi, ormai già persa in circa il 60% dei lucani. Al contrario del candidato presidente indicato da Basilicata casa comune che, pur non avendo esperienze politiche pregresse e per quanto non ancora conosciuto da tutti i lucani, è già considerato più adatto di Bardi a governare nella quasi totalità degli indici di gradimento. Conoscenza e fiducia che in campagna elettorale possono solo crescere.

IL VOTO

E adesso veniamo alla parte che più conta, almeno per chi vuole vincerle le elezioni, perché qualcuno che gioca a perderle pure c’è.

Angelo Chiorazzo alla guida di una coalizione di centrosinistra, dice Ipsos, è avanti a Bardi con una forchetta che va dal 48,8% al 54,8 contro il 45,2-51,2% di Bardi. Facendo – di nuovo – attenzione nella slide a quel 29,5% di indecisi che, come visto in precedenza, fa parte di quella fetta di lucani che ha già bocciato Bardi e che, dunque, su quel nome non metterà mai la propria croce.

IL DATO POLITICO

Quanto letto dovrebbe già bastare al centrosinistra tutto per capire che la partita delle elezioni regionali, con Angelo Chiorazzo alla guida della coalizione, potrebbe già dirsi chiusa. Ma altro si può invece ancora aggiungere.

Il primo elemento è che, al di là di alcune posizioni, purtroppo ben pilotate dall’inizio di questa storia, l’elettorato Pd-5 stelle è molto più maturo di alcuni suoi dirigenti locali e infatti ha già compreso quale sia la sfida, che il 58% degli elettori (ben il 66% tra i 5s) vuole che si affronti insieme.

Il secondo è che Chiorazzo, con un bagaglio civico che lo stesso Pd nazionale stima già al 15% – e in assenza di voto disgiunto in Basilicata, al contrario di quanto accaduto in Sardegna -, è l’elemento aggiuntivo alla coalizione che può determinarne la vittoria ma anche la sconfitta. Visto che – come già ha affermato più volte – la sua candidatura resterà in campo a prescindere da tutto e da tutti. Pronto anche a contarsi nelle urne, ha detto. Ma forte anche, aggiungiamo noi, di un seguito che è già trasversale in larghe fette della base e dei dirigenti della maggioranza dei partiti di centrosinistra, al di là di alcuni singoli illusi che, possedere un simbolo, voglia dire anche avere dei voti. Non è così.

E, infine, per tornare all’inizio di questa storia, e anche a sorridere, c’è da mettersi comodi di fronte al possibile spettacolo di qualche pezzo del centrosinistra di ieri e del già tumulato terzo polo di oggi, che sarebbe pronto, a detta del solito narratore lautamente interessato, a saltare dalla parte di Bardi.

Per affondare insieme a lui, aggiungiamo noi.

Sai che suicidio politico. Come quello a cui potrebbe andare incontro il centrosinistra lucano, laddove per veti e pregiudizi, costruiti ad arte in questi mesi da pochi noti, decidesse di spaccarsi in due. Con una variabile, però. Il 21 e 22 aprile prossimi, i lucani sceglieranno il proprio presidente. E Angelo Chiorazzo, anche laddove il Pd, i tanti 5 stelle e il centrosinistra già compatti sul suo nome lasciassero qualche pezzo per strada, avranno i numeri per giocarsi la partita fino in fondo. Di fronte c’è un Bardi che i lucani hanno già bocciato. E di cui finanche i suoi alleati si vergognano a pronunciarne il nome.

P.S. Il sondaggio pubblicato dalla Nuova, come già ampiamente spiegato nell’edizione digitale di oggi e tutt’ora scaricabile gratuitamente dal nostro sito, è stato realizzato da Ipsos – un istituto di ricerca di cui sfidiamo metterne in dubbio la credibilità – su un campione di 800 lucani, intervistati tra il 21 e il 23 febbraio, e commissionato da Basilicata casa comune. Questo a beneficio di chi, abituato a scrivere accecato dall’odio, ha ormai perso la vista.

Leggi l’articolo sul sondaggio Ipsos, secondo il quale Chiorazzo batte Bardi:

Bardi bocciato dal 60% dei lucani, Chiorazzo è già avanti