Crollo Palasport, ieri i funerali di Giovanna. Un addio che lascia a pezzi

LAURIA – Giovanna Pastoressa nella sua Lauria è accompagnata a spalla dai suoi “spartani”, che con occhi lucidi, smarriti e ancora troppo increduli, le mostrano per l’ultima volta la sua Lauria.

Una comunità distrutta, commossa e silenziosa che sin dalle prime ore di ieri mattina ha affollato la Chiesa di San Giacomo e l’omonima piazza antistante. Troppo forte il dolore e il senso di smarrimento che ormai dalla tragica serata di venerdì attanaglia Lauria i suoi cittadini, troppo grande il senso di vuoto che lascia una ragazza di 28 anni dal sorriso solare, vivace e altruista, sempre a servizio del prossimo, come hanno dimostrato anche i loro genitori nel prezioso atto di amore e di coraggio di donare i suoi organi. Nel corso della funzione religiosa, iniziata attorno alle dodici e che ha visto la presenza di numerosi cittadini ma anche di autorità civili, militari e prefettizie, il vescovo monsignor Orofino ha tenuto un’omelia dalla grande caratura umana e terrena: “Difficile spiegare il dolore di questi giorni, come è difficile e impossibile cercare di porsi sempre delle domande per ciò che accade. La positività di Giovanna sta tutta nel suo messaggio d’amore pubblicato il 6 novembre scorso, quando ha spiegato con forza e grande benevolenza l’importanza e la bellezza del rialzarsi, dando un senso alla propria vita. Ed è proprio in queste parole – ha concluso il Vescovo della Diocesi di Tursi Lagonegro, che la sua famiglia e l’intera comunità devono trovare il senso del ritrovarsi, facendo tesoro del grande insegnamento che lascia Giovanna”.

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di Giacomo Bloisi