Governo Bardi, i rattoppi sulla delibera Barresi. E Rosa si “inventa” segretario

POTENZA- Alle riunioni della giunta regionale sono pochi i predestinati alla partecipazione.

Oltre al presidente e agli assessori, infatti, da sempre è stata ammessa la sola presenza del segretario, figura dirigenziale di massima fiducia del capo dell’esecutivo che, come dice la parola stessa, deve mantenere il “segreto” su quanto accade all’interno. Lo prevede il regolamento, approvato dal Consiglio. Questo almeno fino all’avvento della giunta Bardi e dei “colonnelli” napoletani che, in barba allo stesso regolamento di funzionamento delle sedute, sono stati sempre presenti ufficiosamente alle riunioni, indirizzando, consigliando, ascoltando o suggerendo cosa e come decidere.

Ma, se prima la loro presenza poteva dirsi discreta, anche se non proprio ortodossa, oggi è decisamente conclamata e autorizzata da un nuovo provvedimento con cui, con il pretesto di disciplinare le riunioni telematiche a causa del Covid 19, i due gabinettisti siedono ufficialmente al tavolo “a supporto” della giunta. Autorizzato a fare altrettanto anche il segretario, un tempo una vera e propria autorità in Regione, al vaglio del quale passavano o meno i provvedimenti valutati come legittimi e dunque “garantiti” con la sua firma alla giunta. Del segretario, però, non vi è più traccia da tempo negli atti dell’esecutivo lucano. Forse metaforicamente sciolto nell’acido dai due gabinettisti o più verosimilmente congedatosi spontaneamente per evitare di dover firmare atti dello spessore amministrativo di quello di cui stiamo parlando a parte, Grauso e Ferrara ora siedono da soli, ufficialmente indisturbati, indirizzano e consigliano, ma senza apporre neppure l’ombra di un visto di legittimità sulle delibere.

Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”