Indotto e logistica Stellantis, i sindacati chiedono “fatti non parole”. E il presidio non si ferma

POTENZA – Gli impegni assunti dali ministro Urso non sono bastati per ripristinare un clima di serenità nell’area industriale di San Nicola di Melfi. Quella che si è aperta ieri è ritenuta dai segretari generali di Fim, Uilm, Fismic e Uglm, una settimana cruciale per testare la volontà del governo Meloni di accompagnare indotto, logistica e componentistica fuori dal tunnel che si è innescato dopo lo stop a ben due commesse. Per i 110 lavoratori licenziati da Fdm e Las, quello di domani in Regione è da considerarsi uno step importante.

La soluzione individuata la settimana scorsa nel tavolo convocato d’urgenza nella sala consiliare del Comune di Melfi – cassa integrazione a zero ore – va definita. E con ogni probabilità l’accordo raggiunto sarà ratificato nell’incontro odierno. Ma il futuro dei circa 3mila occupati nelle aziende che gravitano attorno a Stellantis si scriverà sui tavoli romani. A partire già da ieri al ministero delle Imprese e del Made in Italy, sono stati convocati tre tavoli tecnici che si concluderanno il primo febbraio con la convocazione del tavolo dell’automotive.

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